Documenti preziosi nascosti in cantina
Giulia Sollai
In queste fredde giornate...
In queste fredde giornate, appena trovo uno spicchio di sole, mi piace uscire per farmi una passeggiata al parco. Sto raccogliendo spunti e idee utili per i miei disegni e mantengo l’occhio e la mano sempre allenati.
Mentre alla mia amica mostravo l’orto botanico di Bologna, mi sono ricordata di quando tanti anni fa (era il 2006), andavo a disegnarci quasi ogni lunedì. Per un anno o due non ho fatto altro che disegnare foglie e piante.
Gli interessi vanno a periodi. A volte invece, i temi diventano secondari e sono solo pretesti per giocare con lo stile.
Avevo una professoressa che ci incentivava a disegnare foglie, a studiarle, ad “entrarci dentro”… e così, con le mie colleghe, cercavamo le foglie più interessanti nei parchi, per strada, ovunque.
Tornavamo a casa con sacchi pieni di foglie e le portavamo anche in Accademia. Me le sognavo pure di notte! È stato un periodo intenso e interessante.
Che fine hanno fatto quei disegni? Assieme a molti altri purtroppo sono rimasti dimenticati in qualche cantina delle diverse case che ho cambiato a Bologna.
Noi del corso di Pittura avevamo talmente tante opere, che nei diversi traslochi, per questioni di praticità, era impossibile portarsi sempre via tutto. Delle volte non avevi proprio lo spazio per poterlo fare.
E così tutti gli studenti dell’Accademia di quel corso hanno lasciato almeno una volta qualche opera nelle cantine delle vecchie case bolognesi. A volte era dura separarsene, altre volte non davi importanza alla cosa. Eravamo piccoli, stavamo imparando e non ci importava.
Che peccato però, dico adesso che sono cresciuta!
E che fortuna per chi li ha trovati!
Magari molti disegni erano “brutti” ma rimangono comunque documenti del percorso che mi ha portato fin qui e di cui sono orgogliosa.
Cari bolognesi, occhio alle cantine! Chissà se gli studenti oggi sono più attenti a queste cose!?