Il tempo della lentezza
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Sandra Bacci
Devo ammettere che quest’anno mi sembra di essere entrata nella primavera in punta di piedi, con le scarpe nella mano destra, circospetta come quando da adolescente rientravo tardi e non volevo svegliare nessunoDopo un lungo e freddo inverno, il mio risveglio primaverile è stato davvero molto lento e prolungato.
Da un giorno all’altro, però, mi è presa una irrefrenabile voglia di gite fuori porta, di tavolate lunghissime con gli amici di sempre, tirate lunghe da pranzo a cena, con gli smartphone dimenticati in borsa, le conversazioni che rimbalzano e il filo logico insensato e giocosamente folle a causa di qualche bicchiere di vino rosso in più. Il sugo buono che ha cotto tre ore e i piatti spaiati con i tovaglioli di carta, che tanto mica poi li devi fotografare.
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Un forte desiderio di passeggiate nella natura, di fiori di campo raccolti per riempire di colore e poesia gli angoli della mia casa, di odori che rimangono impressi nella mente per giorni e ogni tanto li vai a respirare per ricordare a te stessa qual è il profumo del tempo della lentezza. Un tempo in cui puoi solo metterti comoda per riuscire a godertene ogni secondo.
Anche ciò che decido di indossare infatti non è casuale. La scelta è ben ponderata e comunque non rinuncio al comfort ma neanche ai dettagli.
Come, ad esempio, i jeans palazzo in cotone blu scuro che hanno un comodissimo elastico inserito in vita e le tasche applicate dietro o il blazer destrutturato in microfantasia blu, che possiede un taglio decisamente over. Anche la borsa a mano in juta color naturale si arricchisce di una tracolla più lunga che la rende perfetta anche nel tempo libero.
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E adesso, non rimane che assaporare questo tiepido sole e gioire di una tanta desiderata rilassatezza.
Meglio se in compagnia.
Sandra Bacci